Profezia di Hitler

Wochenspruch der NSDAP, esposto dal 7 al 13 settembre 1941, cita il discorso di Hitler del 30 gennaio 1939.[1][2]

La profezia di Hitler indica un passaggio di un discorso al Reichstag del 30 gennaio 1939, in cui Adolf Hitler minacciò "l'annientamento della razza ebraica in Europa" in caso di guerra. Il testo, recitava:

«Se gli ebrei della finanza internazionale dentro e fuori l'Europa riuscissero a far precipitare ancora una volta le nazioni in una guerra mondiale, il risultato non sarebbe la bolscevizzazione della terra e quindi la vittoria degli ebrei, ma l'annientamento della razza ebraica in Europa.»

Le parole erano simili ai commenti che Hitler aveva rivolto in precedenza a politici stranieri durante gli incontri privati successivi ai discordi avvenuti durante la "notte dei cristalli" nel novembre 1938. Il discorso fu pronunciato nel contesto dei tentativi nazisti di incrementare l'emigrazione ebraica dalla Germania, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale nel settembre 1939.

Allusioni alla "profezia di Hitler", da parte sia dei leader nazisti sia della propaganda, furono frequenti dopo il 30 gennaio 1941, quando Hitler ne fece nuovamente menzione in un altro discorso. La profezia assunse un nuovo significato con l'invasione dell'Unione Sovietica nel giugno 1941 e la dichiarazione di guerra della Germania agli Stati Uniti in dicembre, eventi che favorirono l'accelerazione dello sterminio di massa degli ebrei. Alla fine del 1941, il capo della propaganda nazista Joseph Goebbels, giustificando la deportazione di massa degli ebrei dalla Germania, dichiarò che la profezia si stava adempiendo.

Il 30 settembre 1942 Hitler citò la profezia in un altro discorso, che fu pubblicato su un numero di novembre del quotidiano Parole der Woche dal titolo "Smetteranno di ridere!!!". Il Führer continuò a evocare la profezia mentre la guerra volgeva a sfavore della Germania e ne fece menzione nel suo testamento. Usata frequentemente dai leader nazisti nell'alludere all'omicidio sistematico degli ebrei da parte loro, la "profezia" divenne un leitmotiv della soluzione finale ed è forse la frase più nota dei discorsi di Hitler.

Il significato storico è tutt'oggi dibattuto tra le scuole di funzionalismo e intenzionalismo: gli intenzionalisti la vedono come prova di un piano generale previamente elaborato da Hitler per sterminare gli ebrei europei, mentre i funzionalisti sostengono che il termine "annientamento" non va inteso come omicidio di massa, almeno all'inizio. La profezia è citata dagli storici come un esempio della credenza nazista in una cospirazione ebraica internazionale che si assumeva avesse dato avvio alla guerra. Inoltre, nonostante la sua vaghezza nel non chiarire come sarebbe avvenuto l'annientamento, la profezia è indicata come prova che i cittadini tedeschi fossero consapevoli dello sterminio in corso.

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore JT2008p359
  2. ^ Kershaw, p. 697.

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